MAESTRI DI SCUOLA E DI VITA

 

Un paese, grande o piccolo che sia, ha l`obblico di guardare al futuro, programmare per il futuro, dare ai suoi cittadini motivi positivi per incentivarli a fare di meglio e di piu` per il loro paese. Ma ha anche il dovere di ricordare il passato, se non altro, per far conoscere ai suoi giovani le tradizioni ed i costumi ed un po` la storia che ha carattirizzato il loro paese nei vari momenti della sua storia. Ed in questo contesto vorrei ricordare alcuni figli di Cansano che nel loro tempo e nella loro attivita` hanno lasciato un ricordo indelebile nella storia del nostro paese. Vorrei ricordare sei maestri elementari, tutti figli di Cansano, che a cavallo degli anni della seconda guerra mondiale seppero, con il loro insegnamento, forgiare il carattere culturale e morale di tanti giovani Cansanesi.

Essi sono il maestro Beniamino; il maestro Salvatore; la maestra Giovannina; la maestra Evelina; il maestro Rocco; il maestro Domenico. Tutti seppero con dedizione, con esperienza, con bravura insegnare ai loro alunni tutto cio` che li ha aiutati ad eccellere su tutto cio` che la vita gli ha riservato. Oggi le scuole elementari sono solo un trambolino di lancio verso lunghi anni accademici. Allora le scuole elementari erano per la quasi totalita` degli alunni il principio e la fine dei loro anni di scuola. Quindi era obblico morale di questi insegnanti far si` che i loro alunni fossero adeguatamente preparati per affrontare con un certo successo il mondo lavorativo o professionale. E se si guarda in retrospetto a tutte quelle generazioni di giovani cansanesi di allora, tutti diventati cittadini onesti e produttivi, si puo` dedurre che questi maestri, lavorando nel tempo disastroso del dopo guerra, con aule scolastiche completamente saccheggiate di tutto, in molti casi senza una scrivania o lavagna, seppero fare il loro dovere con dedizione ed esemplarita`. E per un mio desiderio personale vorrei ricordare il mio insegnante, il maestro Rocco, una persona gentile, umile ed intelligente. Era all`avanguardia di almeno trent`anni dai suoi tempi. Sapeva dare ai suoi alunni spazio per mettere in evidenza le loro capacita` personali. Non pretendeva rispetto, ma gli veniva dato con immensa graditudine da tutti noi. Era severo ma imparziale nelle ore di scuola, generoso e disponibile in qualsiasi momento della giornata. Fu un piccolo grande e generoso uomo. Come grandi e generosi furono tutti gli altri.